SALA II
Questa è la sala del Museo che meglio di tutte documenta l’allestimento originario di Nino Barbantini, realizzato tra il 1926 e il 1928. Ospita raffinati esempi di selle e staffe del periodo Edo (1603-1868). I samurai di rango elevato montavano a cavallo utilizzando selle (kura) e staffe (abumi) in legno laccato, spesso adorne dello stemma del proprio clan e di motivi benaugurali. Le selle, del tipo kurabane, erano composte da quattro parti tenute insieme da cordoni che le rendevano flessibili. Le staffe, dal fondo largo e piatto, garantivano al cavaliere la stabilità necessaria all’uso di arco e frecce, che fino all’introduzione delle armi da fuoco erano le armi da offesa più efficaci a distanza. Nel periodo Edo i cavalieri non erano più la principale forza militare dell’esercito giapponese e i samurai a cavallo intervenivano quasi esclusivamente nelle parate cerimoniale al cospetto dei loro signori o dello shōgun. La bambola del periodo Meiji (1868-1912), collocata sopra l’uscita, mostra come erano montati tutti i finimenti della cavalcatura, compresi quelli in seta e cuoio laccato esposti nella vetrina 4.
Nelle vetrine 2, 3, 5 e 6 sono esposte le spade che compongono il daishō del samurai, la coppia delle due spade che venivano portate alla cintura, formata da katana (spada lunga) e wakizashi (la spada corta).